lunedì 2 marzo 2009

Elì, Elì, lamà sabactanì?: per una Decriminalizzazione universale dell’omosessualità

Firma anche tu la petizione per la decriminalizzazione universale dell’omosessualità
Su iniziativa di Rachele Baglieri.
L’iniziativa riprende quella proposta dalla sottosegretaria francese al Ministero degli Esteri con delega ai Diritti Umani, Rama Yade.
Ella si propone di portare a dicembre presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite una proposta di decriminalizzazione universale dell’omosessualità, che figura ancora come reato in 91 paesi del mondo.

Il testo originale, di Rachele Baglieri, e l'accesso alla firma della petizione si trovano su

http://firmiamo.it/decriminalizzazionedellomosessualita

Statuto della petizione

A Rama Yade, Ministra per i diritti umani.

Nonostante l’opinione comune secondo cui l’omosessualità oggi sarebbe più tollerata che in passato, le discriminazioni, le violenze e le persecuzioni di gay e lesbiche sono un dato di fatto. In molti Paesi gli atti omosessuali sono ancora condannati dalla legge, prevedendo una pena che può variare da pochi anni all’ergastolo, o addirittura alla condanna a morte. Ci appelliamo allora alle istanze internazionali affinché avvenga un riconoscimento dei diritti di Gay, Lesbiche e Trans in quanto diritti umani, con un impegno esplicito contro le varie forme di discriminazioni nei confronti degli individui GLBT.

Considerando:

La drammatica situazione che Gay, Lesbiche e Trans vivono in molti Paesi dove i pregiudizi, gli stereotipi negativi e la discriminazione influenzano profondamente il sistema di valori ed i modelli comportamentali determinando:

• Privazione dei diritti civili basilari, politici, sociali ed economici;
• Violenze fisiche, morali o simboliche legate all’orientamento sessuale o all’identità di genere;
• Negazione dell’uguaglianza dei diritti davanti alla legge attraverso disposizioni speciali che criminalizzano sulla base dell’orientamento sessuale;
• Violazione del diritto alla vita negli Stati dove per la sodomia viene applicata la pena di morte;
• Negazione del diritto alla non discriminazione ed alla libertà dalla violenza e dagli attacchi per l’omissione dell’orientamento sessuale nelle leggi anti discriminazione, nei provvedimenti costituzionali e per altri abusi;
• Annullamento del diritto alla libertà dalle torture o dalla crudeltà, dai trattamenti inumani o degradanti a causa degli abusi della polizia, nelle investigazioni o in alcuni casi di detenzione di lesbiche, gay o bisessuali;
• Arresti arbitrari in alcuni paesi, di individui sospettati di avere un orientamento omosessuale o bisessuale;
• Negazione della libertà di movimento a coppie di nazionalità diverse quando non si riconosce la loro relazione omosessuale;
• Negazione del diritto ad un giudizio imparziale dovuto ai pregiudizi dei giudici e degli altri rappresentanti della legge;
• Negazione del diritto alla privacy data l’esistenza della “legge sulla sodomia”, che si applica a lesbiche, gay e bisessuali, anche se la relazione è privata con adulti consenzienti;
• Negazione dei diritti di libertà di espressione e di libera associazione sia esplicita nella legge oppure dovuta al clima omofobico in cui GLBT vivono;
• Negazione del diritto al lavoro: molte lesbiche, gay e bisessuali sono licenziati a causa del loro orientamento sessuale o per questo motivo discriminati sul lavoro;
• Il diritto alla salute mentale e fisica di gay, lesbiche e trans non viene garantito a causa del conflitto con la politica discriminatoria e gli abusi, l’omofobia, il razzismo, o il preconcetto generale che tutti i pazienti siano eterosessuali;
• Negazione del diritto alla formazione di una famiglia da parte dei governi che non riconoscono le famiglie composte da partner dello stesso sesso e negano i diritti altrimenti garantiti dallo Stato alle famiglie eterosessuali che anche se non hanno un riconoscimento legale tuttavia godono di alcuni privilegi. Anche i bambini possono essere privati di protezione al momento della separazione dei genitori non essere affidati al padre o alla madre sulla base del loro orientamento sessuale. Gli individui e le coppie lesbiche, gay e bisessuali non hanno il diritto di adottare un bambino, anche se il bambino appartiene al loro partner.

Per queste ragioni appoggiamo la proposta mossa dalla ministra per i diritti civili Rama Yade all’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite di decriminalizzazione universale dell’omosessualità.

Riteniamo, infatti, che la presenza di leggi che condannino relazioni private tra persone dello stesso sesso sia da considerarsi una grave violazione dei diritti umani, e sosteniamo l’eguaglianza di tutte le persone davanti alla legge e il diritto alla libertà da ogni forma di
discriminazione, il diritto alla libertà di espressione, la libertà dalle interferenze arbitrarie, il diritto alla privacy e la libertà di coscienza.

Per un altro mondo possibile!

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